Rio 2016, i giochi olimpici sono aperti / FOTO| Il braciere è stato acceso da Vanderlei de Lima

di Andrea Zito

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Rio 2016, i giochi olimpici sono aperti / FOTO| Il braciere è stato acceso da Vanderlei de Lima

| sabato 06 Agosto 2016 - 00:30

I giochi della XXXI olimpiade moderna sono ufficialmente iniziati. La cerimonia d’apertura a Rio de Janeiro (curato dall’italiano Marco Balich) ha visto il Brasile mostrare la propria storia, la propria cultura, ma anche le ansie per il futuro e la speranze in un pianeta migliore e meno inquinato.

CHI È VANDERLEI DE LIMA, L’ULTIMO TEDOFORO

Ad accendere il braciere olimpico (dopo la rinuncia di Pelè) è stato a sorpresa l’ex maratoneta Vanderlei de Lima, che ad Atene 2004 venne travolto da un disturbatore, fatto che ne bloccò la prestazione e portò alla vittoria dell’azzurro Stefano Baldini nella maratona di 12 anni fa.

Il braciere acceso dall’ex maratoneta e di dimensioni ridotte, ma una volta issato è stato collocato in un complesso meccanismo di specchi e giochi di luce davvero suggestivi (così come altrettanto era stata l’apparizione dei cinque cerchi olimpici, letteralmente germogliati da dei contenitori di semi di alberi tropicali).

Ad aprire ufficialmente i giochi (viste le vicissitudini politiche nel paese) è stato Michel Temer, presidente reggente, anche lui sommerso dai fischi. Grande festa per le 207 delegazioni di atleti, tra cui quella dell’Italia, guidata dalla portabandiera Federica Pellegrini ed entrata per 102esima.

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ORE 04.50: Il tripode olimpico è acceso! È di piccole dimensioni ma circondato da una cornice di specchi; ancora una volta un messaggio di sostenibilità ambientale. La cerimonia termina qui. I giochi sono ufficialmente iniziati.

ORE 04.46: Arriva il momento tanto atteso, entra la fiamma olimpica! Il primo ad entrare nello stadio è l’ex campione del tennis Gustavo Kuerten. L’ultimo tedoforo è Vanderlei de Lima, il maratoneta che ad Atene 2004 venne travolto da un disturbatore.

ORE 04.37: I brasiliani Roberto Scheidt per gli atleti, Martinho Nobre per gli arbitri, Adrianna Santos per gli allenatori sono i protagonisti del giuramento olimpico a nome di tutti gli atleti, arbitri e allenatori olimpici.

Dopo il loro giuramento, è di nuovo festa al Maracanà: la voce di Gilberto Gil e Caetano Veloso e il ritmo della samba riscaldano l’atmosfera.

ORE 04.27: Michel Temer (presidente reggente del Brasile) dichiara aperti i giochi olimpici della XXXI olimpiade moderna.

Poi entra la bandiera olimpica (sorretta da 6 grandi sportivi brasiliani: tra loro il mitico Oscar Schmidt, leggenda del basket mondiale sopravvissuto ad un tumore al cervello), per poi essere issata sotto le note dell’inno olimpico (per la prima volta cantato da un coro di voci bianche.

ORE 04.15: Adesso è il momento dei discorsi ufficiali di un appassionato Carlos Arthur Nuzman, presidente del comitato olimpico brasiliano (“Il mondo è carioca”) e del presidente del Cio Thomas Bach (che ha reso omaggio alla fondazione del keniano Kipchoge Keino, accolto poi da un boato nello stadio assieme a decine di bambini).

ORE 03.58: Al centro della pista, vengono portati gli enormi contenitori in cui tutte le delegazioni hanno depositato i semi che serviranno per ripopolare di alberi la foresta amazzonica. Il risultato è la formazione dei 5 cerchi olimpici, con tanto di corona arborea.

ORE 03.52: Tocca all’ultima delegazione, la numero 207; è il momento del Brasile (guidato dalla pentatleta Yana Marques)! Il Maracanà è in visibilio per l’ingresso dei propri beniamini nello stadio. Prima di loro è stato il momento della delegazione degli atleti rifugiati.

ORE 03.38: Al Maracanà entra la delegazione siriana, seguita dalla Somalia e poco dopo dalla Svezia e dalla Svizzera. A seguire il Togo (con tanto di portabandiera in abito tribale) e la Turchia.

ORE 03.24: Tocca alla delegazione della Federazione Russa: 271 gli atleti presenti (oltre 100 quelli estromessi in varie discipline); grandi assenti l’atletica ed il sollevamento pesi (escluse in blocco dai giochi). Poco dopo tocca a San Marino.

ORE 02.53: Dopo Islanda e Israele, allo stadio Maracanà entra l’Italia! Federica Pellegrini è la nostra portabandiera, in testa alla delegazione di 314 atleti; grande la festa degli azzurri. Dopo tocca alla Giamaica di Usain Bolt.

ORE 02.42: É il momento del Regno Unito, guidato dal portabandiera Andy Murray. Dopo di loro Grenada (preceduta dal campione dell’atletica Kirani James) e Guatemala. Poi tocca all’India e all’Indonesia.

ORE 02.39: Teddy Riner, leggenda del Judo è il portabandiera della Francia, delegazione di oltre 400 atleti. Proprio al kimono dei judoka sono ispirate le divise ufficiali scelte dai transalpini.

ORE 02.34: Dopo la Micronesia, tocca agli Stati Uniti d’America preceduti dal portabandiera Michael Phelps (l’atleta più medagliato e vincente di sempre ai giochi olimpici). Poco dopo tocca all’Etiopia, terra di mezzofondisti nell’atletica.

ORE 02.18: É il momento della Cina, guidata da Lei Sheng, campione olimpico a Londra nel fioretto maschile. Pochi minuti dopo è il momento della Croazia, seguitoa a stretto giro da Cuba e Danimarca (quest’ultima con portabandiera la tennista Caroline Wozniacki).

ORE 02.00: Entra nello stadio la delegazione degli atleti olimpici indipendenti, che precede l’Australia (430 atleti con la ciclista su pista Anna Mears come portabandiera).

ORE 01.53: Entra la Germania (433 atleti): il suo portabandiera Timo Boll, fuoriclasse del tennis tavolo (alla sua quinta olimpiade). Poco dopo entra anche l’Argentina, guidata dal cestista Luis Scola.

ORE 1.50: É giunto il momento della cerimonia delle delegazioni. Come sempre la prima ad entrare è la Grecia, colei che rappresenta la culla dei giochi olimpici. Poi l’Afghanistan, la prima nazione in ordine alfabetico.

ORE 01.45: Il tono di festa se ne va. In scena entrano i grafici e i timori legati al riscaldamento globale e al buco nell’ozono e agli scenari del mondo invaso dall’acqua e insidiato dall’inquinamento. In video, le immagini di un mondo che vuole tentare di ristabilire un equilibrio con il clima e la natura.

ORE 01.35: É il momento delle voci delle favelas, la parte povera di Rio e del Brasile, accompagnate dalla voce di Elza Soares, seguite dal tributo alla capoeira, la danza da combattimento brasiliana. Ora tutti i figuranti hanno invaso il centro della pista, in un tripudio di colori.

All’esterno, però sono entrati in azione un gruppo di “black bloc” che si è scontrato con agenti di polizia, che reagito con gas lacrimogeni e spray al peperoncino: il bilancio è di un ferito e di un arrestato.

ORE 01.28: Dai palazzi escono gli elementi che vanno a comporre un aeroplano; a bordo vi è Alberto Santos-Dumont, considerato dal Brasile il primo vero grande aviatore della storia.

Poi un intermezzo musicale sulle note di “Garota di Ipanema”, con l’ingresso della modella Gisele Bundchen (la sua ultima sfilata della carriera, come lei stessa ha annunciato).

ORE 01.22: Alcuni cortei di schiavi attraversano lo stadio in varie direzioni, incrociando e sfiorandosi, ma lasciando un’impronta (una per ogni nazione giunta in queste terre nel corso dei secoli); poi è il momento di raccontare il Brasile moderno, urbano, metropolitano, ma non per questo una nuova Jungla urbana.

ORE 01.15: Un lungo segmento che racconta la minaccia dell’uomo al paesaggio, simboleggaiato da un enorme ragno meccanico, poi sommerso dal verde pluviale e dalle farfalle della foresta amazzonica.

Nello stadio entra una comunità indios per eseguire una coreografia con lunghissimi elastici, costruendo le proprie capanne, poi insidiate dall’arrivo dei conquistatori europei, a bordo delle tre caravelle e l’inizio della schiavitù.

ORE 01.08: Il primo momento ufficiale; dopo la presentazione del presidente del Cio, Thomas Bach, è il momento dell’inno brasiliano, cantato e suonato con la chitarra da Paulinho da Viola, mentre viene issata la bandiera verdeoro.

ORE 01.06: Iniziano le coreografie all’interno dello stadio; enormi teli di alluminio riproducono in altro countdown, al termine del quale vi è un’esplosione di luci e rumori e i primi fuochi artificiali a coronare il simbolo della pace.

ORE 01.02: Le prime immagini mostrano Rio de Janeiro e i suoi scorci più suggestivi dall’alto: le spiagge, i monti, la metropoli, le favelas, tutto insieme in un unico grande calderone (sotto le note di Gilberto Gil).

ORE 01.00 – Il conto alla rovescia è terminato: inizia la cerimonia d’apertura dei giochi della XXXI Olimpiade moderna.

ORE 00.51 – Al Maracanà è già iniziato il countdown: mancano 9 minuti all’inizio dei giochi olimpici. Il Cristo Redentore è già illuminato con i colori verdeoro.

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É il momento. Il mondo si ferma per assistere alla cerimonia d’apertura dei giochi della XXXI Olimpiade moderna, di scena a Rio de Janeiro. Presenti al Maracanà, tutte le principali personalità della politica e dello sport mondiale (grande assente Vladimir Putin, dopo il caso del doping si stato in Russia).

All’interno dello stadio tutto è pronto per la festa; fuori, la polizia, invece, è stato costretto a usare gas lacrimogeni per disperdere un gruppo di manifestanti che protestava contro la corruzione e le spese per i giochi.

Alle ore 01.00 italiane esatte (le 20 locali), inizierà la cerimonia (ideata dall’italiano Marco Balich, coadiuvato nella direzione creativa da Fernando Merelles, Daniela Thomas e Andrucha Wasddington) con un celebrazione della storia e della cultura brasiliana (12 le scuole di samba; 5.500 costumi usati per l’occasione).

Poi sarà il momento della sfilata delle 207 delegazioni (206 paesi, più glia testi rifugiati), che si riuniranno al centro del campo per una grande coreografia: l’Italia sarà la delegazione numero 102.

Infine, verrà svelato il braciere olimpico e allo stadio si presenterà l’ultimo tedoforo (tante le ipotesi, ma ancora nessuna certezza, ma non sarà Pelè), che porterà il fuoco sacro di Olimpia nello stadio e segnerà l’inizio dei Giochi.

(Foto da Twitter: @Olympics)

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