Franceschini: “Chiederemo la fiducia” | Oggi in Senato l’emendamento sulla Tasi

di Redazione

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Franceschini: “Chiederemo la fiducia” | Oggi in Senato l’emendamento sulla Tasi

| lunedì 25 Novembre 2013 - 11:07

L’emendamento sulla Tasi, la nuova service tax che sostituirà l‘Imu, arriva in Parlamento e verrà esaminato nel pomeriggio dalla commissione Bilancio del Senato. L’emendamento prevede l’istituzione di un fondo di 350-400 milioni l’anno destinati ai Comuni con l’obbligo di destinarli a detrazioni per i carichi familiari. L’aliquota della tassa verrebbe decisa dai Comuni stessi. La detrazione per ogni figlio a carico nel 2012 fu di 50 euro. L’impianto di fondo della legge verrà mantenuto.

Previsto anche lo stanziamento di un miliardo di euro per le detrazioni sulla prima casa così che chi non ha pagato nel 2012 verrà esentato anche nel 2014. Intanto ieri il governo è stato battuto per ben due volte sulla legge di stabilità e oggi è deciso a chiedere il voto di fiducia in Aula. Lo ha confermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini: “Sulla legge di stabilità porremo la fiducia. Diventa necessaria non soltanto per garantire i tempi di approvazione ma anche per verificare politicamente, con chiarezza e senza ambiguità, nel luogo proprio e sull’atto più importante, il rapporto fiduciario tra governo e maggioranza parlamentare”.

Sempre nella giornata di ieri è passato un emendamento che anticipa l’istituzione dei costi standard e la costituzione di un fondo che permetta ai lavoratori di partecipare a capitale e utili delle imprese. Approvato anche un emendamento che permette allo Stato di esercitare il diritto di prelazione sull’isola di Budelli, stanziando i 3 milioni per sottrarla alla privatizzazione.

Il governo cercherà di far passare il testo prima della votazione sulla decadenza di Berlusconi prevista per giorno 27. Con i rappresentanti di Forza Italia in commissione Bilancio si sono avuti attriti al momento di votare un emendamento che chiedeva l’abbassamento di un punto percentuale dell’Iva nel 2014 per tornare al 20 per cento entro il 2015. La modifica ha avuto lo stop da parte della maggioranza nonostante il voto compatto di Forza Italia, Lega Nord, Movimento Cinque Stelle e Grandi Autonomie e Libertà.

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