La ragazza citata da Napolitano: | “Ho scritto quello che noi giovani viviamo ogni giorno”

di Redazione

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La ragazza citata da Napolitano: | “Ho scritto quello che noi giovani viviamo ogni giorno”

| giovedì 02 Gennaio 2014 - 13:48

“Voi adulti e politici parlate spesso dei giovani e troppo poco con i giovani”. Con queste parole Serena Cacciola, sedicenne di Linguaglossa, ha conquistato il presidente Napolitano, che ha citato la lettera scritta dalla giovane studentessa di terzo liceo scientifico nel suo discorso di fine anno.

 “Avrei da citare molte lettere di giovani, polemiche verso le incapacità della politica ma tutt’altro che rassegnate e prive di speranza e volontà.- Ha detto il presidente della Repubblica – Serena, da un piccolo centro del catanese, mi scrive : ‘Noi giovani non siamo solo il futuro, ma siamo soprattutto il presente’.

 “Non ho scritto niente di più di quello che noi giovani viviamo e sentiamo ogni giorno – commenta Serena, intervistata dall’Ansa – il disagio per una crisi occupazionale e lavorativa che avvertiamo nostra e, nello stesso tempo, la fiducia nell’Italia, nella nostra terra, nei valori che ci hanno insegnato in famiglia”.

La giovane si dice “ancora sorpresa e commossa per l’inattesa citazione” da parte del Capo dello Stato ed esprime “fiducia in lui”. “Ha dato voce – spiega – alle persone semplici, quelle che non hanno potere, pensavo cestinassero la mia lettera e invece mi ha riposto, citato ed era commosso anche lui”. Serena “presa dai preparativi del Capodanno” non era davanti alla Tv, ed è stata avvisata dai familiari di quanto stava accadendo. “Ero incredula – rivela – e quando ho visto la registrazione sono rimasta senza parole”.

A spingerla a scrivere è stato il volere manifestare “il disagio che noi giovani sentiamo fortemente per la crisi economica ed occupazionale che viviamo”. “Non è solo una crisi delle classi adulte, dei nostri genitori – osserva la 16enne – ma è anche nostra perché abbiamo paura del futuro; molti amici più grandi hanno difficoltà a poter costituire una famiglia e parlando coi compagni avverto questo senso di preoccupazione”.

Serena parla anche della “fiducia che i giovani hanno nell’Italia e nelle Istituzioni, nelle quali crediamo fortemente, e con le quali vogliamo un dialogo, perché può nascere uno spiraglio di luce”. Serena rivela di aver scritto una lettera anche a Papa Francesco. “Noi giovani – dice – lo sentiamo vicino, accanto ai nostri problemi. Abbiamo bisogno di parlare, di essere ascoltati. Lo ripeto, i giovani non sono il futuro, bensì il presente”.

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