Obama congela il G8: “Azioni da condannare” | Ultimatum russo a Kiev: “Arrendetevi”

di Roberta Zarcone

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Obama congela il G8: “Azioni da condannare” | Ultimatum russo a Kiev: “Arrendetevi”

| lunedì 03 Marzo 2014 - 09:59

La Russia ha preso il controllo della Crimea: seimila unità militari sono state spostate sul territorio. A dare la notizia una fonte interna alla Casa Bianca. Così rinasce il G7 e sembra tramontare il G8 di giugno a Sochi. Obama porta un punto a casa ottenendo l’appoggio di tutti gli alleati occidentali, mentre la Russia trova l’appoggio della Cina che, tramite comunicati ufficiali, dichiarano la loro “identità di vedute”. Oggi stesso Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo, incontrerà il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon a Ginevra nella sede della legazione russa.

Intanto la flotta russa del Mar Nero che presidia il porto di Sebastopoli ha dato un ultimatum alle forze ucraine in Crimea, intimando loro di arrendersi entro le 4 di domani mattina. Lo ha riferito l’agenzia Interfax citando fonti del ministero della Difesa ucraino. Secondo le fonti l’ultimatum è stato dato al comandante della flotta, Alexander Vitko. “Se non si arrenderanno, sarà sferrato un reale attacco contro le unità e le divisioni delle forze armate in Crimea”, scrive l’Interfax. La notizia però non trova ancora la conferma ufficiale del ministero della Difesa ucraino.

Non occorre che la Russia “eserciti il proprio diritto” di inviare le sue Forze Armate in Ucraina: così Serghei Naryshkin, capo della Duma, la camera bassa del Parlamento di Mosca, citato dall’agenzia di stampa statale ‘Ria-Novosti’. “È un diritto da esercitare in caso di necessità, e ancora non ce n’e’ bisogno”, ha spiegato Naryshkin.

In una nota congiunta diffusa dalla Casa Bianca si legge: “Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, e il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea ci uniamo per condannare la chiara violazione della Russia della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”. Così il prossimo G8, nonostante le resistenze della Germania, al momento viene rimandato a data da destinarsi: “Le azioni russe in Ucraina – continua la nota – violano i principi e i valori che animano il G7 e il G8. Quindi abbiamo deciso per il momento di sospendere la nostra partecipazione alle attività connesse alla preparazione del G8 di giugno a Sochi, fino a quando non tornerà il clima in cui il G8 sia in grado di avere una discussione significativa”.

Insomma le posizioni sono chiare, l’Europa e gli Stati Uniti hanno scelto da che parte stare: “Ci impegniamo a sostenere l’Ucraina nei suoi sforzi per ristabilire l’unità e la stabilità politica ed economica del Paese. A tal fine, sosterremo il lavoro dell’Ucraina nel negoziato un nuovo programma con il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, l’Unione europea, e ad attuare le riforme necessarie”. Putin e Medvedev sono invitati a collaborare: “Preghiamo la Russia di risolvere eventuali preoccupazioni circa la sicurezza o tutela dei diritti umani nei confronti di Kiev con negoziati diretti, e/o tramite una mediazione internazionale sotto l’egida delle Nazioni unite o l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Siamo pronti a collaborare con questi sforzi”.

E mentre Kiev apre una nuova inchiesta nei confronti di Yanukovich, la Russia lo dichiara ancora legittimo presidente dell’Ucraina con una velata minaccia: “Yanukovich resta il presidente dell’Ucraina in base alla Costituzione, nonostante la sua autorità sia praticamente insignificante – ha scritto Medvedev su Facebook – Se Yanukovich è colpevole dovrebbe essere sottoposto a impeachment e processato, altrimenti si tratta di un’azione arbitraria, una presa del potere. E in questo caso il regime sarà estremamente instabile. E finirà con un nuovo colpo di Stato. Nuovo spargimento di sangue”.

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