La Camera accantona la parità di genere | La rivolta (del Pd) parte dal Senato

di Redazione

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La Camera accantona la parità di genere | La rivolta (del Pd) parte dal Senato

| mercoledì 05 Marzo 2014 - 17:34

La riforma della legge elettorale da stamattina è all’esame della Camera per la discussione sui circa 200 emendamenti presentati dai gruppi. Da questa mattina, è in corso di fatto l’indicazione dei pareri del comitato dei nove – il gruppo ristretto della commissione Affari costituzionali – il cui presidente Francesco Paolo Sisto, avvicendandosi con gli altri componenti, sta comunicando il giudizio sull’ammissibilità degli emendamenti.

Fra le indicazioni più controverse c’è l’accantonamento dei tre emendamenti trasversali (prima firmataria la deputata Pd Roberta Agostini) sulla parità di genere nella composizione delle liste. Accantonamento che al momento esclude dal dibattito le richieste di correzioni alla legge. In tutto sono 31 gli emendamenti accantonati.

Ma è sulla parità di genere che si registrano le reazioni più dure. Dal Senato interviene Anna Finocchiaro: “La notizia dell’accantonamento degli emendamenti sulla parità di genere alla Camera non è una buona notizia. Io credo che la legge elettorale che si sta discutendo alla Camera sia una legge che si può ancora migliorare. So bene che si tratta del frutto di un accordo politico che non può essere stravolto, ma credo che la sensibilità al tema della parità di genere sia trasversale a tutte le forze politiche. Penso di poter affermare tranquillamente che per il Pd l’esigenza della parità di genere nelle istituzioni e nelle assemblee elettive sia questione decisiva e fondamentale”.

Stesso tono quello usato dalla vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli: “Questa riforma elettorale potrebbe essere l’occasione di un cambiamento storico, occasione che andrà persa in nome non si sa bene di quali accordi con forze politiche della maggioranza o di opposizione. Non si capisce altrimenti perché gli emendamenti siano stati accantonati. Il cambiamento e l’innovazione del paese passano per la democrazia paritaria: una legge elettorale che rispetta donne e uomini è ciò che serve all’Italia”.

“Non è questione marginale che può essere accantonata”, sostiene invece la senatrice del Pd Rita Ghedini che rivolge un appello alle deputate: “Pretendete il voto sulla parità di genere”, durante l’esame in Aula alla Camera della legge elettorale. Sarebbe davvero paradossale se le leggi per l’elezione delle assemblee elettive a tutti i livelli contenessero norme per il riequilibrio della rappresentanza di genere, tranne quella per la Camera dei Deputati, che peraltro sarà l’unica eletta direttamente”.

edd

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