Crocetta precisa sul rimpasto: “Non sarà un azzeramento” | “Dopo le province, riforma della pubblica amministrazione”

di Redazione

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Crocetta precisa sul rimpasto: “Non sarà un azzeramento” | “Dopo le province, riforma della pubblica amministrazione”

| sabato 08 Marzo 2014 - 21:00

“No ad un azzeramento generalizzato della giunta regionale di governo”: il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta precisa da Gela – dove si trova per illustrare i benefici economici delle Zfu – che il suo rimpasto non sconvolgerà tutto. “Santa pazienza – ha esclamato alle domande dei cronisti – ho detto che discuteremo con le forze politiche di rimpasto ma non di azzeramento. Anche perché questo governo incassa risultati positivi”.

Poi Crocetta getta una sguardo al futuro, superando la magagna ddl Province: “La prossima riforma che la giunta affronterà sarà quella della pubblica amministrazione”, ha annunciato “La burocrazia uccide lo sviluppo non possiamo accettare un sistema burocratico che fornisce pareri in maniera discrezionale, che fa passare anni prima di esprimersi, perché dietro i falsi intoppi si nascondo le “manciugghe” e le tragedie”.

Affrontando poi la questione della riforma delle Province, il presidente Crocetta si è detto pienamente soddisfatto malgrado sia andato più volte in minoranza e nonostante le tante modifiche apportate da emendamenti non governativi. “Come presidente della Regione questa legge mi soddisfa molto – ha osservato – perché consente di togliere un ente intermedio inutile. Di soli risparmi per indennità di carica a presidenti, assessori e consiglieri accumuleremo 10 milioni di euro l’anno da utilizzare in maniera proficua mettendo in moto il futuro dei comuni. Nessun problema per il posto di lavoro per i dipendenti delle ex province”.

Quanto ai tagli alla sanità, Crocetta ha aggiunto: “Non chiuderemo gli ospedali per trovare risorse. Il risparmio lo faremo eliminando le ruberie. In provincia di Caltanissetta stiamo sperimentando lo strumento degli ospedali riuniti assegnando un ruolo più razionale e qualificante a nosocomi come quelli di Mazzarino e Niscemi che andranno con Gela o come quelli di Mussomeli e di San Cataldo che si riuniscono al S. Elia di Caltanissetta”.

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