“Non darla a un russo”, l’opposizione delle donne ucraine

di Redazione

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“Non darla a un russo”, l’opposizione delle donne ucraine

| mercoledì 26 Marzo 2014 - 10:34

“Ni dai Raskamu”, ovvero, “Non darla a un russo”: questo il nuovo slogan della campagna di boicottaggio femminile contro l’invasione russa in Crimea che campeggia su alcune t-shirt, accompagnate, oltre a un luogo abbastanza esplicito rappresentante due mani che evocano l’organo sessuale femminile,  anche dalla frase di Taras Shevcenko, il poeta nazionale ucraino perseguitato dal governo zarista, “O donne dalle sopracciglia nere, innamoratevi, ma non dei russi”.

Nonostante i soli 150 aderenti al gruppo Facebook dedicato, la campagna è già diventata virale sul web russo, suscitando l’ira e il divertimento di molti internauti: oltre alle sostenitrici Katerina Venzhik, direttrice del website giornalistico Delo.Ua, e Irina Rubis, amministratrice delegata del portale finanziario Ekonomika Communication Hub, in particolare una foto, ritoccata, ritraente la poco femminile oppositrice russa Valeria Novodvorskaia che indossa la maglietta con il logo del boicottaggio, è servita al deputato del partito putiniano Russia Unita Robert Shlegel, per criticare la campagna, twittandola e, sfruttando la mancanza di sex appeal dell’oppositrice russa, ha scritto “Con una foto, Valeria Novodvorskaia ha ucciso il cuore di tutto il boicottaggio sessuale ucraino”.

Poi c’è chi, come Egor Prosvirnin, direttore del sito nazionalista Sputnik e Pogrom, ha definito “prostitute” coloro che avrebbero aderito all’”embargo sessuale”, criticando anche la velata rivalità tra le donne ucraine e russe che si cela dietro la campagna, in quanto le prime sostengono di essere più belle delle seconde.

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