Palermo, orgoglio da record | Che esempio per il calcio italiano

di Guido Monastra

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Palermo, orgoglio da record | Che esempio per il calcio italiano

| mercoledì 14 Maggio 2014 - 08:46

Grazie Palermo. Ma questa volta non vogliamo celebrare la “semplice” vittoria per 2 a 0 ottenuta sul campo del Cittadella con i gol di Pisano e Hernandez. Non vogliamo nemmeno celebrare i tanti record calcistici di questa stagione trionfale: 82 punti a tre gare dalla fine, 18 punti di vantaggio sulla terza, ultime 20 gare senza sconfitta, 12 vittorie esterne (di cui sette, le ultime, consecutive), la miglior difesa con soli 25 gol subiti.

No. Tutto questo resterà negli annali del calcio ma oggi vogliamo celebrare la grande statura morale della squadra e del suo allenatore – condottiero Beppe Iachini. In pochi pensavano che anche sul campo del Cittadella il Palermo avrebbe spinto a tavoletta per vincere, senza “commuoversi” di fronte al bisogno di punti dei padroni di casa che mirano alla salvezza. Da tante, troppe partite il Palermo ha onorato il campionato con sportività e serietà che raramente si riscontrano nel campionato italiano.

Fino a pochi giorni fa avevo rilevato lo stato di crisi in cui versa il calcio italiano, le vergogne dentro e fuori il campo da gioco, la povertà culturale che lo pone a distanza siderale dalle altre più evolute realtà europee.

Proprio per questo ci sentiamo di sottolineare l’esempio di una squadra italiana (e siamo orgogliosi che sia il Palermo) che ha continuato a onorare il calcio e la propria maglia.

Soltanto la Juventus dello scudetto e dei (probabili) 100 punti può essere paragonata ai rosanero. Quella Juve che, pur avendo vinto il campionato con largo anticipo, insegue a Roma la vittoria fino all’ultimo secondo, ottenendola con una tenacia che ha fatto grande la squadra di Conte nell’ultimo triennio.

Quella Juventus che il Palermo cerca di scalzare dall’albo dei record della serie B, quella Juventus unita al Palermo da una solida amicizia tra società ma anche dall’inevitabile parallelo fra i suoi allenatori, Conte e Iachini, per entrambi una vita da mediano, poche chiacchiere e molti fatti.

Un gruppo così granitico e un allenatore così maniacalmente attaccato ai particolari sono la migliore garanzia per un Palermo che si appresta a tornare in serie A senza troppi soldi da spendere. Ma la dignità è una cosa seria, anche nel calcio, e questo Palermo ne ha da vendere.

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