Appello di Napolitano all’Ue: “Basta rigore, punti su nuove politiche di crescita”

di Redazione

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Appello di Napolitano all’Ue: “Basta rigore, punti su nuove politiche di crescita”

| venerdì 24 Ottobre 2014 - 14:31

“Ho letto la bozza del documento del Consiglio Ue notando che il termine ‘austerity’ questa volta non compare: per evitare nuove polemiche qualcuno ha accettato di non menzionarlo, forse perché mosso da qualche complesso di colpa”. Così Giorgio Napolitano parlando al Quirinale. “Dopo anni di politiche restrittive, dinanzi alla disoccupazione giovanile è giusto sollecitare” l’Ue per l’attuazione di nuove politiche di crescita.

È “grave” che non si parli più dei valori alti dell’integrazione politica europea ma che “ci si accapigli tutti quanti – poco competenti, meno competenti e per nulla competenti – sullo 0,1%, sulle regole, sui trattati, sul fiscal compact”, ha precisato Napolitano.

“L’Europa è nostra, non è una strana creatura nata fuori di noi, quasi un mostro che detta leggi inapplicabili e gravide di conseguenze per le nostre società”, ha sottolineato il presidente della Repubblica.

Il Capo dello Stato ha quindi invocato i valori alti dell’integrazione politica e a non limitarsi “a identificazione riduttive ed improprie” che a volte riducono l’Unione a “qualcosa di nebuloso nelle mani di una schiera di burocrati” che poi negli anni scorsi “si è visto essere meno numerosi dei dipendenti del comune di Palermo”.

“Hanno preso piede anche in Italia atteggiamenti di estraneità e contestazione, fino a forme di rifiuto delle scelte europee”, ha rilevato Napolitano, sottolineando che “l’Europa non è nata solo nel segno dell’integrazione economica” ma partì fin dagli anni ’50 “con un grande obiettivo politico” di integrazione continentale.


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