Ebola, il medico di Emergency ha la febbre | Continua l’infusione del farmaco sperimentale

di Redazione

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Ebola, il medico di Emergency ha la febbre | Continua l’infusione del farmaco sperimentale

| giovedì 04 Dicembre 2014 - 12:52

Sono di nuovo peggiorate le condizioni del paziente zero italiano per il virus Ebola: il medico di Emergency colpito dal virus, e ricoverato all’Istituto Spallanzani dallo scorso 25 novembre, ha di nuovo la febbre ed il suo quadro clinico è definito dai sanitari come ”impegnativo”. Il bollettino medico di oggi, il numero dieci, sottolinea che ”persiste un quadro clinico impegnativo, con ricomparsa di febbre” e la prognosi rimane riservata. Tuttavia, ”il paziente è vigile ed interagisce con gli operatori sanitari che lo assistono”.

Nelle prossime ore, hanno annunciato i medici della task force che lo hanno in cura, il paziente effettuerà la seconda infusione del trattamento con il farmaco sperimentale iniziato il 2 dicembre. Insomma, la situazione è complessa, come spiega il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito: ”È un paziente che ha bisogno di assistenza, con un quadro clinico che determina diverse situazioni, per le quali c’è bisogno di intervenire”, ma al momento ”non si possono fare previsioni”.

Ed è anche ”troppo presto”, ha aggiunto, per poter fare una valutazione dell’efficacia delle terapie sperimentali utilizzate per il trattamento. Riferendosi quindi alla ricomparsa della febbre, dopo il miglioramento nella giornata di ieri, Ippolito ha affermato che questa patologia “è fluttuante, ed i sintomi fluttuanti in queste situazioni ci sono. In ogni caso – ha ribadito – il quadro è impegnativo”. Cresce dunque l’apprensione per il paziente italiano, mentre un altro cittadino americano potenzialmente infettato dal virus Ebola in Africa occidentale, dove si trovava per lavoro, sta per essere rimpatriato negli Stati Uniti dove sarà posto in osservazione all’ospedale Emory, vicino ad Atlanta. Non si sa ancora quando il paziente arriverà ad Emory e non è possibile anticipare dettagli per rispetto della privacy, afferma un comunicato dell’ospedale, che non indica in che Paese dell’Africa si trovi.

Un riconoscimento ai tanti operatori impegnati in Africa arriva intanto dalla presidente della Camera, Laura Boldrini: “Sento forte il dovere di dare il riconoscimento che meritano ai tanti operatori umanitari italiani, impegnati nei posti più difficili e dimenticati del pianeta. Il 9 dicembre, alla Camera dei deputati – ha annunciato – prenderà la parola l’Italia dei medici e degli infermieri che in Liberia, Sierra Leone e Guinea portano impegno, grande professionalità ed esperienza”. L’Italia degli operatori, scrive Boldrini su ‘Io donna’, che, per partire, ”non devono solo sfidare le proprie legittime paure, ma anche quelle di parenti e amici che consigliano loro di non andare perché ‘quando torni ci infetti tutti”’.

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