Parigi: “No al terrorismo, sì alla libertà” | Tre milioni di francesi hanno sfilato in corteo

di Redazione

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Parigi: “No al terrorismo, sì alla libertà” | Tre milioni di francesi hanno sfilato in corteo

| sabato 10 Gennaio 2015 - 11:23

Una manifestazione straordinaria. Per partecipazione e per intensità. A Parigi, a sfilare da place de la Republique a place de la Nation, c’erano circa un milione e mezzo di francesi che hanno reso omaggio alle tante vittime di una settimana di orrore e di terrore. Se si considera che ci sono state manifestazioni analoghe in altre città francesi si può calcolare che il numero di francesi che ha sfilato contro il terrorismo e per la libertà ha sfiorato i tre milioni.

Una manifestazione emozionante, senza incidenti di rilievo, con la presenza di tantissimi leader mondiali, schierati uno accanto all’altro, alla testa del corteo dove c’erano anche i tanti familiari delle persone che hanno perso la vita nella settimana più buia del dopoguerra francese. LItalia è rappresentata dal premier Matteo Renzi (il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato ieri a colloquio telefonico con il presidente francese Hollande). Presente anche Federica Mogherini, Alto rappresentante per la politica estera della Comunità Europea. Fra gli altri leader, oltre a Hollande e Sarkozy, Abu Mazen e Benjamin Netanyahu (i due hanno sfilato piuttosto vicini), l’ucraino Petro Poroshenko e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. In “rappresentanza” del mondo arabo il re Abdallah II di Giordania con  la regina Rania e il premier turco Ahmet Davatoglu. Merkel, Cameron e Rajoy in prima linea.

Una marcia oceanica con momenti di autentica commozione, quando ad esempio il presidente francese Hollande è andato a salutare di persona i familiari delle vittime. “L’amore è più forte dell’odio” recitavano tanti striscioni, alzati all’interno del corteo. Dai balconi delle abitazioni tanti applausi e manifestazioni di apprezzamento per una giornata che ha elevato Parigi a capitale del Mondo,  ambasciatrice di un messaggio di rifiuto di ogni fanatismo, sia esso religioso o culturale. C’era tensione nell’aria, ovviamente, con oltre tremila persone a garantire l’ordine pubblico ma tutto è andato avanti come n elle migliori previsioni.

La Francia non poteva trovare risposta migliore a una settimana da incubo, cominciata con la strage alla redazione di Charlie Hobdo, la drammatica uccisione di una poliziotta, e le due angosciose battaglie con i terroristi che tenevano in ostaggio una ventina di persone. L’incubo è finito ma non è finita la preoccupazione.

Dopo il doppio blitz che ha posto fine a tre giorni di assedio e alla minaccia dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly e la rivendicazione di Al Qaeda, il presidente francese Francois Hollande aveva riunito il suo governo all’Eliseo. Presenti il premier Manuel Valls, i ministri della Difesa Jean-Yves Le Drian, dell’Interno Bernard Cazeneuve, della Giustizia Christiane Taubira e della Cultura Fleur Pellerin, oltre a rappresentanti dei servizi di sicurezza.

“Durante questo incontro – ha affermato Cazeneuve – abbiamo fatto il punto sulle indagini. Noi vogliamo mantenere l’alto livello di vigilanza del governo. Siamo esposti a rischi. Manteniamo tutti i dispositivi degli ultimi giorni, anzi li stiamo rafforzando nei confronti di alcune istituzioni e luoghi di culto. È stato deciso un primo dispiegamento di mezzi supplementari di 300 militari e affineremo il dispositivo”.

 

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