Una persona è stata fermata dalla polizia belga nelle indagini per l’allarme bomba scattato a Bruxelles, davanti alla sede del Parlamento europeo, e poi rivelatosi infondato. Si tratta di un uomo, di nazionalità slovacca, proprietario dell’auto che ha provocato l’emergenza; indossava una tuta mimetica. Agli agenti ha detto di voler incontrare il “presidente europeo”.
La polizia belga aveva evacuato tre edifici, a poche centinaia di metri dalla sede principale dell’Europarlamento in rue Montoyer; per precauzione era stato sgomberato anche il Parlamentarium, che invece si trova nella piazza intorno alla quale sorgono i palazzi che ospitano le aule, gli uffici dei gruppi e altre strutture dell’europarlamento. Tutta la zona era stata chiusa al traffico.
Gli artificieri avevano controllato la vettura, dentro la quale non c’erano esplosivi, ma un’arma da fuoco e una motosega. Dopo il cessato allarme, era stato dato il via libera al rientro dei funzionari negli uffici e alla riapertura al pubblico del Parlamentarium.
#ep evacuated, suspected car rue montoyer. Robot at work #carbomb #brussels pic.twitter.com/FfMdbnwDAd
— Steve Senatore (@Reasonofadoubt) 2 Febbraio 2015
Déminage en cours Rue Montoyer a Bruxelles pic.twitter.com/uiqZ7WR5Vd
— José Manuel Hidalgo (@toro_bravo99) 2 Febbraio 2015
Altri due allarme bomba sono scattati, a Bruxelles, anche davanti al palazzo di giustizia e all’ambasciata americana. In entrambi i casi, a far scattare l’emergenza è stata la presenza di un’auto sospetta. Al palazzo di giustizia sono stati evacuati alcuni degli edifici giudiziari. Il Palazzo di giustizia è stato indicato come uno degli obiettivi dei jihadisti dopo gli attentati di Parigi, ma è sottoposto da tempo di frequenti allarmi bomba. L’altro allarme bomba, per un’auto sospetta parcheggiata di fronte all’ambasciata americana, si era rivelato infondato.
A Bruxelles il livello di attenzione delle forze dell’ordine è massimo. Venerdì 6 febbraio è atteso nella capitale belga il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden che incontrerà i massimi rappresentanti della Ue, dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, al presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, a quello del Parlamento europeo, Martin Schulz. Al centro dei colloqui ci sarà presumibilmente anche la lotta al terrorismo.