Renzi annuncia la fiducia sulle Unioni Civili | E sulla questione morale nel Pd ammette: “Esiste”

di Redazione

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Renzi annuncia la fiducia sulle Unioni Civili | E sulla questione morale nel Pd ammette: “Esiste”

| lunedì 09 Maggio 2016 - 12:18

“La prossima volta che lei si siede su quella sedia questo paese avrà una legge sui diritti civili“. Ad annunciarlo a “Che tempo che fa” agli ascoltatori è stato il premier Matteo Renzi. “Noi mettiamo la fiducia, mercoledì o giovedì l’Italia avrà una legge sui diritti civili, questa è una notizia per tutto il Paese, non solo per gli omosessuali” ha detto il premier ospite di Fabio Fazio.

La legge sulle unioni civili, che è già stata approvata in senato negli scorsi mesi, rappresenta un nuovo banco di prova per il Governo: “Altre volte ho rischiato di più, mi sento molto tranquillo che questa volta passi” rassicura il premier. La discussione politica su un tema così caldo ed attuale non è stata leggera, ed ha portato il governo – prima dell’approvazione in senato – a modificare il testo per ricompattare la maggioranza, questo ha creato un certo malcontento in entrambi i rami del parlamento: “Ad alcuni piace di più, ad altri di meno. In tutti i due settori del Parlamento qualcuno avrebbe voluto una legge più coraggiosa, qualcuno la melina e il rinvio. Ma la politica si misura sulla capacità di prendere un impegno e mantenerlo”. ha precisato Renzi, che poi ricorda: “Dal punto di vista soggettivo ci sono persone che stanno aspettando la possibilità di costruire un futuro insieme”.

Tra le novità non solo una nuova legge. Carlo Calenda sarà il nuovo ministro dello Sviluppo Economico. Già viceministro dello stesso dicastero, Calenda succede a Federica Guidi. La ex ministra si era dimessa dopo lo scandalo dell’inchiesta petroli. Ad annunciare la nomina di Calenda, che ricopriva il ruolo di Rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea, è stato lo stesso Presidente del Consiglio: “L’ho richiamato da Bruxelles – ha detto Renzi – e in settimana giurerà al Quirinale”.

Il Presidente del Consiglio affronta poi il tema immigrazione, la scorsa settimana il premier si è seduto al tavolo con la cancelliera tedesca Angela Merkel per fare il punto della situazione: “Su molte questioni è d’accordo con noi, su altre no. Considero positive le sue parole sul Brennero (il premier si riferisce al tentativo della destra austriaca di costruire una barriera al confine con l’Italia per bloccare il flusso dei migranti), la propaganda dell’Austria è squallida, perché si tratta di questo, di propaganda elettorale. Il problema è che in Europa si gioca sulla paura dell’altro e si tirano su muri. Ma il muro al Brennero non si fa perché è contro le regole europee, contro la storia, contro il futuro”. La Merkel, aggiunge Renzi, “si è detta disponibile a discutere di una forma di finanziamento della cooperazione internazionale. Se tu puoi creare posti di lavoro in Niger e in Etiopia riduci il flusso di migranti – sottolinea – ma devi mettere soldi sulla cooperazione internazionale”.

Renzi, fiducioso nei confronti delle recenti politiche europee sull’immigrazione, rilancia, e invita l’europa a ritrovare un’identità culturale: “L’Europa è una straordinaria invenzione e ce l’ha ricordato Papa Francesco e anche Barack Obama: la responsabilità è diffusa. L’Ue si è quasi seduta, rassegnata, stancata. Dobbiamo ricordare all’Europa che cos’è l’Europa. La sfida è culturale”.

Tema centrale degli ultimi giorni è stata la cosiddetta “questione morale” interna ai partiti. Le recenti inchieste della magistratura hanno suscitato voci di protesta, provenienti anche da esponenti della maggioranza di governo. Renzi, dichiara di volersi astenere dall’alimentare le polemiche: “la questione morale esiste, chi la nega, nega la realtà. In ogni caso bisogna aspettare sempre le sentenze. Alcuni vorrebbero trascinarmi nei rapporti tra giudici e politici. Io dico cari giudici fate il vostro lavoro, io faccio il mio. Il resto è parapiglia politico di basso livello: facciano le interviste che vogliono”.

Renzi ribadisce, come già fatto in precedenza, la sua fiducia nella magistratura e la sua volontà di rimanere estraneo alle polemiche in merito. “Andate a sentenza – dice il premier ai giudici -. Non mi troverete mai a differenza di altri a gridare al complotto o fare polemica contro i magistrati. Non darò mai la soddisfazione a nessuno di dire che ho criticato un magistrato. Viva i magistrati, facciano le sentenze”.

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