Matteo Renzi: “Non grido al complotto. Il processo sia rapido”

di Rosanna Pasta

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Matteo Renzi: “Non grido al complotto. Il processo sia rapido”

| martedì 19 Febbraio 2019 - 10:19

“Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge. I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido. Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali. Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste”. Scrive così in un post su Facebook l’ex premier Matteo Renzi, in relazione alla vicenda che ha portato i suoi genitori, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e per emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.

Matteo Renzi: “Non grido al complotto. Il processo sia rapido”

Da uomo delle istituzioni dico: mi fido della giustizia. Questo è un grande Paese e io credo nell’Italia, sempre. Non riusciranno a farmi parlar male dell’Italia, non riusciranno a farmi parlar male dei giudici. Chi vuole il mio fallo di reazione, non lo avrà. Né oggi, né mai”, continua Matteo Renzi. “Da figlio: ho il cuore gonfio di amarezza. Mi basta che lo sappiano i miei figli e i loro cugini. E vedere la loro chat whatsapp di queste ore mi commuove e mi fa pensare che i dieci nipoti conoscono bene i loro nonni. E sanno che persone sono”.

Matteo Renzi ha dovuto annullare la presentazione del libro “Un’altra strada” a Torino, una volta appresa la notizia dei genitori. “Poi ieri sera mentre firmavo copie a Nichelino, in un centro anziani della periferia di Torino (perché questo tour serve anche per ritornare in mezzo alla gente di tutti i giorni), la notizia più assurda che potessi ricevere, una notizia che gela il sangue: i miei genitori ai domiciliari”, si legge ancora nel post su Facebook.

L’ex premier è deciso ad andare fino in fondo. “Chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme (emblematico il post di Enrico Mentana, che certo non può essere tacciato di renzismo)”, continua a scrivere Renzi. E ancora: “Chi conosce la realtà sa che quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero. Ma per questo ci sarà il processo. Tra cinque anni, tra dieci anni, quando tornerà la calma e si potrà analizzare con serenità ciò che è accaduto in questo periodo alla mia famiglia, saranno in tanti a stupirsi. Chi ha letto il libro “Un’Altra Strada” sa a cosa mi riferisco”.

“A questo punto c’è solo una cosa da fare. Mantenere la calma. Sapere che il tempo farà giustizia di tutte le bugie. Avere lucidità e pazienza”, precisa Matteo Renzi. “Dunque: non mollo di uno solo centimetro. Se qualcuno pensa di fermarmi, non mi conosce. Non ci conosce”.

A conclusione del suo post su Facebook, Matteo Renzi aggiunge un post scriptum chiaramente rivolto alla classe politica attuale. “PS – scrive -. Inutile dire che la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica. Basta leggere i quotidiani di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello”.

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