Elezioni in Finlandia, vince la sinistra ma i populisti sono secondi

di Redazione

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Elezioni in Finlandia, vince la sinistra ma i populisti sono secondi

| lunedì 15 Aprile 2019 - 08:24

Le elezioni parlamentari in Finlandia premiano i socialdemocratici: vince la sinistra con il 17,7%. Ad un soffio dalla sinistra si piazzano i populisti con il 17,5% dei voti. Per i “Veri finlandesi” uno 0,2% di stacco che renderà molto difficoltoso, per i vincitori, la formazione del governo.

“Gli amici ‘populisti’ del Partito dei Finlandesi diventano secondo partito in Finlandia!!! Il 26 maggio, insieme alla Lega, finalmente si cambia l’Europa”, esulta il vicepremier Matteo Salvini sui social commentando i risultati delle elezioni in Finlandia.

Elezioni in Finlandia, vince la sinistra

Dopo vent’anni, però, un leader socialdemocratico potrebbe tornare a guidare il governo. Ma l’estrema destra dei “Veri Finlandesi”, i populisti alleati di Matteo Salvini, si conferma seconda. Il leader dell’ultradestra Olli Kotro – spiega l’Ansa – aveva scommesso sulla paura dei cittadini di nuovi sacrifici richiesti dagli altri partiti per contrastare i cambiamenti climatici. E poi ancora sulla preoccupazione nell’opinione pubblica per un aumento dei reati sessuali, che l’estrema destra ha attribuito agli immigrati.

La politica anti-stranieri dei “Veri Finlandesi” si sposa con l’adesione al progetto di Salvini di costituire un’alleanza sovranista. I “Veri Finlandesi” hanno guadagnato consensi rispetto al 15% di preferenze alle elezioni precedenti. La partita per guidare il Paese dovrebbe però passare nelle mani dei socialdemocratici dell’ex sindacalista Antti Rinne.

I populisti sono secondi

La maggioranza dei finlandesi sembra aver puntato sulla lotta al cambiamento climatico e sulla difesa del generoso modello di welfare invidiato in tutto il mondo. Negli ultimi anni, però, l’austerità sotto il governo di centrodestra dell’ex premier Juha Sipila aveva messo in dubbio tutto il sistema.

Sipila si era dimesso il mese scorso proprio dopo la bocciatura della sua riforma sanitaria che voleva ridurre sensibilmente i costi per la salute. Il suo partito di centro è quarto, dietro anche ai conservatori. Ma ora il problema principale dei socialdemocratici è quello di trovare partner per una coalizione.

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