Incendio del bosco, parlano i 20enni multati: “Siamo noi le vittime”

di Redazione

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Incendio del bosco, parlano i 20enni multati: “Siamo noi le vittime”

| mercoledì 17 Aprile 2019 - 11:33

Incendiano un bosco dopo una grigliata e i carabinieri forestali presentano una multa di 13 milioni di euro. “Siamo noi le vere vittime, siamo il capro espiatorio”. Si difendono così su La Stampa Alessio Molteni e Daniele Borghi.

Il primo dei due era addetto alla griglia, il secondo è l’organizzatore della serata a casa dei nonni. L’accusa per loro è di incendio doloso. La notte del 30 dicembre, infatti, per festeggiare la fine dell’anno, organizzarono una grigliata che sfociò in un incendio. Il risultato fu la distruzione totale di 110 ettari di bosco nell’Alto Lago di Como.

Incendio del bosco, parlano i 20enni multati: “Siamo noi le vittime”

I due universitari ventenni, dopo il babecue che avrebbe innescato le fiamme, sono stati multati per 13 milioni di euro e mezzo. “C’erano altri focolai”, insistono. Il difensore: “La pena deve essere riabilitativa e avere un senso”, ma il procuratore su Il Giorno risponde: “Segnale per tutti”.

I carabinieri forestali hanno presentato una multa di 13 milioni di euro a due studenti ventenni comaschi. I due sono accusati di aver provocato  lo scorso 30 dicembre, mentre cucinavano una grigliata, un incendio, che aveva interessato un’area boschiva in Alto Lago di 1.000 ettari, di cui 110 distrutti. Ancora da stimare, invece, i danni reclamati dagli altri proprietari di case e terreni distrutti dal rogo.

I due universitari, però, si difendono. “Non è vero che l’incendio è partito dal nostro barbecue, c’erano molti focolai; speriamo che al processo venga fuori la verità”, spiega Molteni a La Stampa. “Siamo molto dispiaciuti, ma noi siamo vittime di questa storia“, conclude lo studente multato e indagato con l’amico Daniele Borghi. Anche i nonni di Borghi hanno ricevuto la multa in quanto proprietari della casa dove era in corso la serata con la carne alla brace con una decina di amici. “Io e Daniele abbiamo subito chiamato i pompieri e ci siamo lanciati nelle fiamme per cercare di spegnerle”, racconta il ventenne. Sembra che abbia tentato di salvare i mille ettari poi bruciati (di questo 110 completamente in fumo), insieme a case e a un agriturismo che ha perso tutti gli animali.

Sulla faccenda interviene anche il legale dei due studenti comaschi. L’avvocato si chiede il senso di tale pena. “Qual è il senso di imporre una sanzione amministrativa di 13 milioni e 542mila euro (in base alla legge regionale del 2008, ndr) a due ragazzi che non possono pagarla?”, si chiede sempre su La Stampa Ivana Anomali. “La pena deve essere riabilitativa e dotata di un senso”, conclude.

Il procuratore, però, ritiene che la maxi-multa sia un segnale per tutti. “Questa multa è il segnale che bisogna spingere le persone a una maggiore responsabilizzazione nella tutela dell’ambiente, e per portare avanti una politica di prevenzione che disincentivi l’uso doloso o imprudente di agenti infiammabili”. Risponde così su Il Giorno il procuratore capo di Como Nicola Piacente. “Oltre al danno ambientale, – precisa – è stato calcolato il costo dei soccorsi, vigili del fuoco e canadair che hanno lavorato per giorni”.

 

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