Cresce l’attesa per il discorso del premier Conte, Governo appeso ad un filo

di Rosanna Pasta

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Cresce l’attesa per il discorso del premier Conte, Governo appeso ad un filo

| lunedì 03 Giugno 2019 - 10:31

Cresce l’attesa per il discorso del premier Giuseppe Conte, che oggi pomeriggio parlerà “per fare il punto della situazione”. Intanto ieri, 2 giugno, si è consumata un’altra giornata di scontro all’interno della maggioranza gialloverde e il Governo è sempre più appeso ad un filo.

Il discorso che il premier Conte sta limando in queste ore sarà un ultimo tentativo per evitare il baratro della crisi.

“Alle 18.15 terrò una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ho alcune cose importanti da dire a tutti voi”. Così il premier Giuseppe Conte annuncia l’orario della conferenza stampa invitando, su twitter, a seguirlo “in diretta streaming” sulla sua pagina Facebook.

Governo appeso ad un filo

Intanto, come dicevamo, all’interno dell’esecutivo continuano gli scontri. Al centro delle polemiche i botta e risposta tra i vertici del Governo. A premere ulteriormente sulla situazione anche l’incidente tra una nave da crociera e un’imbarcazione turistica a Venezia.

Da un lato c’è Matteo Salvini, deciso a usare la forza del suo 34%. Dall’altro il collega vicepremier, Luigi Di Maio, ancora frenato dall’elaborazione della sconfitta. Con il leader della Lega che a un certo punto durante un comizio afferma: “Se mi danno una mano a fare le cose vado avanti come un treno, se qualcuno ha voglia di litigare torniamo da voi e mi dite cosa fare, perché non abbiamo tempo da perdere”. Insomma, una partita tutta sul filo della crisi.

Per un vertice a tre, però, si dovrà aspettare almeno venerdì. Fino a giovedì, infatti, Salvini sarà impegnato nella campagna per i ballottaggi, possibile spartiacque, nella strategia leghista, per capire anche cosa fare del governo. Mentre Conte sarà in una missione di sistema in Vietnam.

Il discorso del premier Conte

Ci si chiede se il discorso che il premier Conte pronuncerà riuscirà a smorzare le tensioni tra i due vicepremier.  Tuttavia Conte si appresta a parlare agli italiani forte del consenso degli italiani. Anche alla fine della parata del 2 giugno, infatti, il popolo ha dimostrato la sua benevolenza. Il premier si è intrattenuto a lungo con decine di persone che gli chiedevano un selfie invitandolo a non mollare. A dare maggiore sicurezza a Conte è anche l’appoggio di Papa Francesco. Di ritorno dal suo viaggio in Romania, infatti, il Pontefice lo ha definito un uomo “intelligente, che sa di cosa parla”.

Il discorso di Conte servirà a ribadire le cose fatte in quest’anno dal governo. Le due parole chiave saranno responsabilità e dignità. Per dimostrare la prima si farà riferimento al rispetto dei dossier. Per quanto riguarda la dignità sarà, probabilmente ciò su cui si punterà per mantenere in vita il Governo gialloverde.

“Lunedì sarà la prima buona occasione, ci parleremo, per fare il punto della situazione”, ha detto nei giorni scorsi Conte specificando: “Ci sono ancore le scorie di una campagna elettorale super eccitata”. La speranza è quella di andare avanti. Lo ha ha detto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro al Quirinale della scorsa settimana.

Il presidente Mattarella, nel pieno rispetto del suo ruolo, avrebbe soprattutto ascoltato le considerazioni del premier. Il suo compito, infatti, è quello di comprendere gli orientamenti del governo e delle forze politiche che lo sostengono.

In quel colloquio, Conte si sarebbe dimostrato moderatamente ottimista sulla possibilità che il governo, come crede e spera, possa proseguire il suo mandato. Se questa volontà diventerà realtà dipende solamente dagli sviluppi che seguiranno all’attuale congiuntura politica comunque interlocutoria e dai risultati che produrranno i confronti e le valutazioni in corso nei e tra i partiti della maggioranza.

Gli scontri politici del 2 giugno, Salvini contro Fico

Il 2 giugno è stata una giornata di scontri, a partire dalla mattina. A dare il via sono state le parole del presidente della Camera, Roberto Fico, ai Fori Imperiali per la parata. “Non ci devono essere polemiche, il 2 giugno è la festa di tutti gli italiani: ogni tipo di polemica è sicuramente sterile, strumentale, inutile” ha detto rispondendo sulle polemiche che hanno coinvolto recentemente anche la ministra della Difesa Trenta.

“La nostra bandiera significa libertà – ha continuato Fico -, significa diritti e rispetto di tutte le persone che sono sul territorio italiano, chiunque vi è e chiunque vi transita. La grandezza della Repubblica è essere di tutti e la sua Festa va dedicata a tutti gli italiani, a tutti i migranti che si trovano in Italia, a tutte le comunità, anche quelle minori e più deboli, ai rom e ai sinti, anch’essi perseguitati e vittime dell’Olocausto. La Repubblica non fa differenze e la sua bandiera sventola per tutti”.

Pronta la risposta del vicepremier Matteo Salvini. “Io dedico la Festa della Repubblica all’Italia e agli italiani, alle nostre donne e uomini in divisa che, con coraggio e passione, difendono la sicurezza, l’onore e il futuro del nostro Paese e dei nostri figli” scrive sulle sue pagine social, pubblicando la foto e la dichiarazione del presidente della Camera.

“Qua c’è gente che rischia la vita per difendere l’Italia in Italia e nel mondo, sentire un presidente della Camera che dice che oggi è la festa dei migranti e dei rom a me fa girar le scatole” afferma il ministro dell’Interno per il quale “non è stata una mancanza di rispetto a Salvini ma a tutti gli italiani che danno l’anima per la patria”.

“Penso che abbia fatto girar le scatole anche a chi ha sfilato – ha aggiunto – Oggi è la festa dell’Italia e degli italiani, non dei migranti; nei campi rom di legalità ce n’è poca”.

Sulla questione interviene anche il vicepremier Luigi Di Maio, che afferma: “Oggi è la Festa della Repubblica, la festa di tutti gli italiani: l’ultima cosa da fare è quella di essere divisivi“.

L’incidente di Venezia: Salvini attacca Toninelli e il Mit

Ma non finisce qui. La giornata riserva un altro scontro. Questa volta parte dal vicepremier Salvini che attacca i 5 Stelle soprattutto il ministro Toninelli e il Mit. Per il leader del Carroccio, infatti, l’incidente di Venezia si poteva evitare.

“Mi risulta che una soluzione fosse stata trovata e condivisa, mi risulta che qualcuno aveva messo intorno a un tavolo tutti, predisponendo una soluzione che prevedeva alcune navi a Porto Marghera e un allargamento di un canale, ma che tutto sia stato bloccato perché è arrivato un no da un ministero romano”. “Sono stufo dei no – ha ribadito ancora una volta durante un comizio a Tivoli Salvini – l’Italia va a fondo, abbiamo bisogno di sì e non è un ministero della Lega quello che ha detto no”.

Poi arriva una nota della Lega in cui, secondo quanto riporta AdnKronos, si spiega chiaramente che “il piano alternativo per tutelare la laguna, il turismo e soprattutto le persone dai rischi di incidenti nel porto di Venezia causati dal passaggio delle grandi navi era già pronto dallo scorso novembre. Peccato che sia stata bloccato subito dal Mit e che in tutti questi mesi il ministro Toninelli non abbia più preso una decisione definitiva limitandosi all’ipotesi, assurda per molti, di far attraccare le navi a Chioggia, ossia in mare aperto”.

Foto da Twitter.

 

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