Colpo al clan mafioso “Santapaola-Ercolano”, confiscati beni per 10 milioni di euro

di Redazione

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Colpo al clan mafioso “Santapaola-Ercolano”, confiscati beni per 10 milioni di euro

| mercoledì 07 Agosto 2019 - 08:28

Duro colpo al clan mafioso “Santapaola-Ercolano“. La DIA di Catania sta eseguendo un decreto di confisca definitiva di beni nei confronti di Vincenzo Enrico Augusto Ercolano, 49 anni, e di Grazia Santapaola, sorella di Benedetto (detto “Nitto”), capo storico di “cosa nostra” catanese.

Il provvedimento è stato emesso dalla Corte di Appello di Catania – II Sezione Penale, divenuto irrevocabile dopo il pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione.

Colpo al clan mafioso “Santapaola-Ercolano”

Vincenzo Enrico Augusto Ercolano è figlio del defunto Giuseppe, detto “Pippo” , ritenuto uno dei vertici storici del potente sodalizio mafioso “Santapaola-Ercolano”. A sostegno dell’operazione anche dichiarazioni di collaboratori di giustizia, che lo hanno indicato quale autore di numerose condotte criminose.

L’operazione della Dia denominata “Sud Pontino” del 2006 smantellò un sodalizio criminale che aveva al centro dei suoi interessi l’importante Mercato Ortofrutticolo di Fondi. In quella occasione emerse la figura di Ercolano quale gestore e controllore nel settore dei trasporti, in nome e per conto della mafia.

Le indagini, infatti, hanno riguardato i vertici dei clan camorristici dei Casalesi e dei Mallardo di Giuliano (Napoli), alleati con le famiglie siciliane dei Santapaola-Ercolano, operanti sul territorio catanese, con diramazioni anche all’estero.

Le attività investigative hanno permesso di accertare che Vincenzo Ercolano aveva la disponibilità esclusiva della società “Geotrans Srl”, di cui curava in piena autonomia l’intera attività amministrativa, per quanto fosse formalmente intestatario solo del 50% delle quote del capitale sociale. A lui erano riconducibili anche altre ditte, utilizzate per “recuperare” patrimonio aziendale e clienti della citata “Geotrans”, quando questa era già stata posta sotto sequestro.

La società era il frutto delle sue attività criminali. Ercolano, infatti, la gestiva con modalità tipicamente mafiose, impedendo la libera attività degli altri imprenditori in quel settore e imponendo l’entità delle tariffe da praticare, in modo tale da condizionare pesantemente il libero mercato.

Il decreto ha disposto nei confronti di Vincenzo Ercolano la Misura di Prevenzione Personale della Sorveglianza Speciale di PS, con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di tre anni, il versamento di una somma di 20.000 euro a titolo di cauzione e l’applicazione dei divieti previsti dal codice antimafia.

Confiscati beni per 10 milioni di euro

Il provvedimento della Dia ha portato alla confisca del 100% delle quote, con relativo patrimonio aziendale, delle seguenti società:

–   la Geotrans Srl: costituita nel 1993 da ERCOLANO Vincenzo Enrico Augusto e dalla sorella ERCOLANO Palma Cosima, 56enne di Catania, operante da anni nel settore del trasporto su gomma e della logistica, divenuta, in breve tempo, leader in tutta la Sicilia;

–   la Geotrans Logistica Frost Srl: società controllata dalla Geotrans Srl per il 99% e per l’1% da ERCOLANO Vincenzo Enrico Augusto, costituita nel 2009 da altri soci, che, successivamente, cedevano le proprie quote agli ERCOLANO;

–   la R.C.L. Società Cooperativa Arl: società costituita nel 2014 da alcuni dipendenti della Geotrans Srl;

–   la E.T.R. di Ercolano Cosima Palma – Impresa Individuale: costituita nel 2001 e attiva nell’autotrasporto per conto terzi.

Il valore del patrimonio confiscato è stimato in circa dieci milioni di euro.

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