Governo, Di Maio frena: “Senza un accordo sul programma non si va avanti”

di Redazione

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Governo, Di Maio frena: “Senza un accordo sul programma non si va avanti”

| venerdì 30 Agosto 2019 - 18:23

“Oggi si potrebbe dar vita a un Conte bis, uso il condizionale perché sono stato molto chiaro: o siamo d’accordo a realizzare i punti del programma o non si va avanti”. Lo ha detto il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte.

Governo, Di Maio frena: “Senza accordo salta tutto”

Per Di Maio “non ha alcun senso parlare di modifiche ai decreti Sicurezza. Vanno tenute in considerazione le autorevoli osservazioni del capo dello Stato, ma non va cambiata la ratio dei provvedimenti”. “I nostri punti del programma sono chiari, se entreranno nel programma di governo allora si potrà partire, altrimenti sarà meglio tornare al voto il prima possibile”, ha detto ancora il vicepremier uscente, che ha aggiunto: “Questo non è il momento delle polemiche e degli attacchi, questo è il momento del coraggio e ne servirà tanto per cambiare questo paese”.

“Qui non è questione di ultimatum, qui il punto è che siamo stanchi di sentir parlare tutti i giorni in ogni trasmissione di poltrone e toto-ministri. L’ho detto e lo ripeto: contano i programmi, le soluzioni, le idee. Il M5S non svende i suoi principi e i suoi valori su ambiente, lavoro, imprese, famiglie. Qui serve concretezza. Poche chiacchiere e basta slogan. Bisogna lavorare per gli italiani e bisogna farlo in fretta. Noi abbiamo 20 punti. E vogliamo che entrino nel programma di Governo”.

“Taglio delle tasse per i salari medio-bassi”, è la prima priorità indicata dal leader del Pd Nicola Zingaretti al premier incaricato. “Abbiamo indicato al presidente le colonne e principali novità che diano corpo a questa nuova stagione politica – ha spiegato Zingaretti -. In primo luogo ribadiamo il taglio delle tasse per i salari medio-bassi del paese come incentivo alla ripresa e allo stimolo ai consumi e come elemento di giustizia, in secondo luogo il tema della costruzione di un vero e proprio piano del lavoro che passi per il rilancio di investimenti pubblici e incentivi a investimenti privati, investimenti per infrastrutture green, rilancio di Industria 4.0, una politica sull’economia digitale”. “È stato un incontro che si è svolto nel giorno nel quale l’Istat conferma alcuni dati negativi, dati che confermano la necessita di una svolta”, ha sottolineato Zingaretti.

Le consultazioni di Conte

“Riteniamo che sarebbe stato meglio ridare la parola agli italiani”, ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “Noi continuiamo a credere che solo un centrodestra vero e nuovo rappresenterebbe la vera maggioranza degli italiani”, ha aggiunto Berlusconi, che ha annunciato: “Faremo una opposizione ferma, coerente, senza sconti ma composta, la condurremo in Parlamento avendo come riferimento gli interessi della nazione ma saremo pronti a mobilitarci se aumenteranno l’oppressione giudiziaria o l’oppressione fiscale”.

“Riteniamo questo governo inaccettabile, nasce soltanto per impedire il voto dei cittadini –  afferma Luca Ciriani, capogruppo di Fdi in Senato – Faremo un’opposizione senza sconti”. “Facciamo un appello ai deputati e senatori a non votare questo mercificio” dice il deputato della Lega, Claudio Durigon, al termine delle consultazioni con presidente incaricato, Giuseppe Conte. “Il presidente Conte ha detto che difenderà i provvedimenti fatti, però è pronto a sedersi ad un tavolo per ascoltare quali possano essere le modifiche, non ha voluto dire se queste saranno accettate”, afferma la senatrice della Lega, Lucia Borgonzoni.

(ITALPRESS).

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