Cinema e polemiche, ecco “Going Clear”, il documentario che “fa paura” a Scientology /VIDEO

di Redazione

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Cinema e polemiche, ecco “Going Clear”, il documentario che “fa paura” a Scientology /VIDEO

| martedì 23 Giugno 2015 - 12:57

E’ uscito la scorsa settimana nelle sale italiane “Going Clear: Scientology e la prigione della fede”, documentario realizzato da Alex Gibney, che cerca di mettere in luce i punti oscuri che caratterizzano la comunità fondata da Ron Hubbard, Scientology, che negli ultimi anni ha catalizzato giornali e tabloid di tutto il mondo.

Per farlo, il regista si è servito di alcuni filmati d’archivio e delle testimonianze di svariati ex membri. Lo scopo è rivelare cosa sarebbero disposti a fare gli adepti di Scientology in nome della religione. Il film affronta, dunque, un tema parecchio scottante, dato che la comunità vanta milioni e milioni di seguaci in tutto il mondo.

In Italia la trasmissione della pellicola non riscontra problemi, ma in Gran Bretagna, dove il culto è maggiormente diffuso, la situazione sembra difficile. Infatti, la Chiesa di Scientology ha esercitato una fortissima pressione sulle compagnie che avevano intenzione di proiettare il film, minacciandole di querele per violazione di copyright. Nonostante le minacce ricevute, però, i distributori e gli esercenti non hanno ceduto alle intimidazioni, decidendo di mostrare comunque il documentario, nelle sale cinematografiche inglesi a partire dal 26 giugno.

Going Clear è stato presentato allo scorso Festival di Sundance, per poi uscire regolarmente negli Stati Uniti e poco dopo sull’emittente via cavo HBO, diventando, con oltre 5 milioni e mezzo di telespettatori, il documentario più visto sul canale negli ultimi anni.

Sembra, dunque, che per Tom Cruise, uno dei membri più orgogliosi della setta, si stia profilando un brutto periodo. Con lui John Travolta, Juliette Lewis, Giovanni Ribisi, Elisabeth Moss, Michael Peña e diverse altre celebrità.

L’Ufficio Affari Pubblici della Chiesa di Scientology di Catania tiene a precisare quanto segue:

Il film Going Clear viene presentato come un documentario sulla Chiesa di Scientology. Lo stesso regista, il sig. Alex Gibney, è conosciuto come documentarista.

 Date le due premesse, sarebbe logico aspettarsi che Going Clear sia un documentario basato sui fatti, invece non lo è per i seguenti motivi:

 1) il film del sig. Gibeny si basa sul libro del sig. Lawrence Wright che contiene oltre 200 errori e travisamenti dei fatti. Per documentarli, la Chiesa di Scientology ha creato un libro bianco che ha messo on-line; [www.laurencewrightgoingclear.org; in italiano: http://verbavolant.org/LWGC/];

2) tre testimoni chiave, sui racconti dei quali si basa il film, sono stati rimossi oltre 10 anni fa dai loro incarichi ecclesiastici per flagrante incompetenza, disonestà e misfatti. La loro campagna contro la Chiesa di Scientology non è un atto di giustizia ma il frutto della loro volontà di vendicarsi; oltre a ciò, hanno pubblicamente ammesso di essere dei bugiardi e due di loro pure spergiuri. Le loro testimonianze non sono attendibili e qualsiasi loro dichiarazione non può essere ritenuta credibile.

 3) il sig. Gibney non ha mai preso contatti con l’oggetto del suo “documentario”, ma ha preferito basarsi esclusivamente sui racconti non verificati di apostati, fornendo così una falsa rappresentazione della religione di Scientology; del suo fondatore, L. Ron Hubbard e dell’attuale leader, il sig. David Miscavige.

 4) Il sig. Gibney ha rifiutato di rispondere a più di una dozzina di lettere con le quali la Chiesa di Scientology chiedeva di avere la possibilità di affrontare ogni accusa che le stava venendo rivolta; egli non ha mai neppure chiesto alla Chiesa di Scientology di verificare quanto stava venendo asserito su di essa dai suoi informatori e si è rifiutato di incontrare 25 persone che si erano recate a New York per parlargli e per rispondere in modo pertinente ad ogni singola accusa che viene riportata nel film. Le persone che non ha voluto sentire erano i figli, le ex-mogli, i superiori e i colleghi che hanno lavorato per anni con le sue fonti di informazione.

Per i motivi suddetti Going Clear non può essere ritenuto un documentario, ma fiction.”

 

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