Tensioni a Baltimora, scontri dopo il coprifuoco | Madre picchia figlio: “Non voglio un altro Freddie”

di Redazione

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Tensioni a Baltimora, scontri dopo il coprifuoco | Madre picchia figlio: “Non voglio un altro Freddie”

| mercoledì 29 Aprile 2015 - 12:52

Ancora tensione a Baltimora: pochi minuti dopo l’inizio del coprifuoco, la polizia ha cominciato a lanciare i lacrimogeni per disperdere la folla e rispondere anche a un fitto lancio di bottiglie di plastica.

La gente, in strada per protesta dopo la morte di Freddie Gray, l’afroamericano deceduto in prigione a seguito di una grave lesione alla spina dorsale riportata dopo essere stato arrestato dalla polizia, presidia la città con mezzi forniti di cannoni ad acqua pronti ad entrare in azione, 10 persone sono state fermate. Dopo un’ora dell’inizio del coprifuoco la situazione è tornata alla calma.

La donna simbolo della paura che serpeggia in città è Toya Graham, madre del 16enne Michael: lo ha aggredito per farlo allontanare dagli scontri per timore che potesse farsi del male. La donna, intervistata da Cbs News, ha così spiegato le ragioni del suo gesto: “È il mio unico figlio. E alla fine della giornata non voglio che diventi un altro Freddie Gray“.

La sua reazione nei confronti del figlio è stata filmata e  mandata in onda: nel video si vede il ragazzo vestito di nero con il volto coperto partecipare alle proteste e la madre, in pantaloni bianchi e camicetta gialla, picchiarlo e chiedergli di “togliersi quella maledetta maschera”.

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