Papa Francesco, il monito contro la fame | “L’accesso al cibo sia diritto per tutti”

di Redazione

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Papa Francesco, il monito contro la fame | “L’accesso al cibo sia diritto per tutti”

| giovedì 11 Giugno 2015 - 14:07

Stop all’accaparramento della terra da parte di multinazionali” così Papa Francesco rivolgendosi ai delegati della Fao in udienza in Vaticano. La Fao dovrebbe “garantire oggi e in futuro, che tutti possano accedere all’acqua”. “Bergoglio ha parlato di alimentazione e ha chiesto all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura di non “tralasciare l’obbligo di debellare la fame e prevenire la malnutrizione” in tutto il mondo.  “Dobbiamo rispondere all’imperativo che l’accesso al cibo necessario è diritto per tutti, e i diritti non consentono esclusioni”, ha aggiunto.

L’accesso al cibo è un diritto per tutti e chiunque, in futuro, dovrebbe poter avere a disposizione l’acqua”. Le proiezioni della Fao “dicono che entro il 2050, con 9 miliardi di abitanti sul pianeta, la produzione deve aumentare e addirittura raddoppiare. Invece di impressionarci di fronte ai dati, modifichiamo il nostro rapporto con le risorse naturali, l’uso dei terreni, i consumi, eliminiamo lo sperpero: così sconfiggeremo la fame” ha aggiunto Francesco.

Bergoglio ha anche chiesto di fermare “l’accaparramento della terra” da parte delle “multinazionali“, che la sottraggono a popoli e persone. Quello che preoccupa, circa la necessità di sfamare il mondo, sono “i cambiamenti climatici”, ma non solo. C’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione. Quello che non possiamo fare secondo il Papa è “dimenticare la speculazione finanziaria”.

Secondo Bergoglio la povertà è un”problema sociale” dei singoli Paesi colpiti dalla crisi ma è anche un “problema strutturale” del mondo. Fare i conti con la malnutrizione e la miseria è “impopolare nell’arco di un mandato legislativo o presidenziale”, in cui non c’è volontà di “assumere impegni vincolanti”.

Quello che serve per Bergoglio è la sobrietà, che “non si oppone allo sviluppo. E’ ormai evidente che è diventata sua condizione. Per la Fao ciò significa anche proseguire nella decentralizzazione, per stare in mezzo al mondo rurale e capire i bisogni della gente che è chiamata a servire”.

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