Napolitano “chiama” l’accordo sull’Italicum | Renzi risponde: “Anche con l’ok della Consulta”

di Redazione

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Napolitano “chiama” l’accordo sull’Italicum | Renzi risponde: “Anche con l’ok della Consulta”

| sabato 10 Settembre 2016 - 19:37

“Serve un accordo per cambiare l’Italicum“. L’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scende ancora una volta in campo, questa volta per commentare l’attuale assetto politico, i confronti sulle riforme e le proposte di modifica dell’Italicum: “Lo scenario politico risulta mutato”.

“Ci sono nuovi partiti che hanno rotto il gioco di governo tra due schieramenti – ha detto Napolitano – con il rischio che vada al ballottaggio e vinca chi al primo turno ha ricevuto una base troppo scarsa di legittimazione col voto popolare. Si rischia di consegnare il 54% dei seggi a chi al primo turno ha preso molto meno del 40% dei voti.

Napolitano ritiene “che questi e altri aspetti dell’Italicum meritino di essere riconsiderati“. Ma sul referendum l’ex Capo dello Stato non si schioda: “La guerra alla riforma è surreale – afferma a La Repubblica – Bocciare la revisione della Carta sarebbe un’occasione mancata. Lasciando credere che si potrebbe partire da zero e fare meglio“.

Napolitano vede “scarseggiare il senso di responsabilità”. “Mettere a rischio la continuità e l’azione del governo oggi – continua – espone il Paese a serie incognite in termini di convulsione politica e istituzionale. Personalizzare il referendum è stato comunque un errore, ma sbaglia anche chi fa del referendum il terreno di un attacco radicale a chi guida il Paese”.

“Io non do importanza alla decisione della Consulta, anche se dice sì, noi siamo pronti a cambiare l’Italicum se serve – ha risposto il premier Matteo Renzi – Una legge elettorale la si può cambiare in tre mesi, in 5 mesi, una riforma costituzionale no“.

Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto: “L’Italicum non piace? E che problema c’è, discutiamola, approfondiamola, ma facciamo una legge elettorale migliore di questa, non accetteremmo mai una legge elettorale peggiore di questa. La mia apertura è vera, sincera”.

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