Tav, mozione Lega-M5s: va ridiscusso tutto

di Rosanna Pasta

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Tav, mozione Lega-M5s: va ridiscusso tutto

| giovedì 21 Febbraio 2019 - 08:56

Tutto ancora in gioco sulla Tav. Lega e M5s, i partiti della maggioranza, sembrano aver trovato un accordo sul testo della mozione relativa alla Torino-Lione. I capigruppo di M5s e Lega, Francesco D’Uva e Riccardo Molinari, hanno firmato un documento sul quale si dovrebbe votare oggi alla Camera. Secondo quanto riportato nel testo, l’esecutivo si impegna a “ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”, come scritto nel contratto di governo.

Di nuovo in discussione l’analisi costi benefici che “è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento confrontando i relativi costi previsti e benefici attesi”. Questa l’opinione della Corte dei conti europea.

Non è un vero e proprio stop ai lavori. La Tav al momento è congelata, si cerca di prendere tempo nonostante gli ultimatum di Bruxelles, intenzionata a ritirare i fondi europei destinati all’opera in caso l’Italia non prenda una decisione.

Tav, mozione Lega-M5s: va ridiscusso tutto

Sulla decisione pesano gli accordi con la Francia e l’analisi costi-benefici. “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato mandato alla ricostituita Struttura tecnica di missione (Stm) di predisporre una nuova valutazione dell’adeguamento dell’asse ferroviario Torino-Lione mediante l’uso dell’analisi costi benefici; scopo dell’analisi costi benefici è consentire una allocazione delle risorse più efficiente per supportare il procedimento decisione, con cognizione di causa, se attuare o meno una proposta di investimento o se optare per eventuali alternative”, si legge nel documento. Se da un lato il testo della mozione ripercorre le tappe fondamentali del cammino della Tav, “al contempo – continua il testo -, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’omologa francese Elisabeth Borne hanno firmato congiuntamente una lettera al soggetto attuatore Telt per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base”.

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Intanto ventila l’ipotesi di un voto di scambio tra M5s e Lega: negare l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini in merito al caso Diciotti in cambio di un “no Tav” del Carroccio. “Di Maio salva Salvini dal processo e la Lega in cambio rinuncia a fare la Tav. Tecnicamente è voto di scambio, politicamente uno schiaffo al Nord produttivo, economicamente l’ennesimo cantiere bloccato: hanno preso tre piccioni con una fava. Salvini si salva, l’Italia si ferma”, scrive su Twitter l’ex premier Matteo Renzi.

Salvini è pronto a rispondere: “È una fesseria – dice a Radio Anch’io su Rai radio 1 -. Questa ipotesi del mercato di voto all’autorizzazione in cambio dell’autonomia, della legittima difesa o della Tav è veramente squallida. Renzi di giustizia ritengo debba lasciar parlare altri”. E ancora: “C’è nel contratto e negli accordi che il progetto andava rivisto e poteva essere ridimensionato arrivando a tagliare 1 miliardo di opere che potevano essere evitate, investendo invece sulla metropolitana di Torino. È chiaro che stiamo andando verso questo percorso. Io lavoro per un Paese che va avanti, ci sono anche altre sensibilità al governo. Quindi se si può tagliare su costi spropositati è giusto ragionarci”.

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Aspre le critiche dei sostenitori della Tav. Il Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, afferma: “La Lega svela il suo vero volto non a caso dopo il salvataggio del ministro dell’Interno da parte dei Cinquestelle. Nella mozione di maggioranza firmata dai due capigruppo alla Camera, viene chiesto di rivedere integralmente l’opera, esattamente come recita il contratto di governo con cui la Tav è stata bloccata”. Iconico poi aggiunge: “Questo vuol dire una sola cosa: se il testo verrà approvato, sarà come mettere una pietra tombale sulla Tav. Se dovesse avvenire, interpellerò subito il Consiglio regionale perché attivi la procedura della consultazione popolare, in modo che i piemontesi possano dire forte e chiaro cosa pensano della Tav e del loro futuro”.

La Lega mostra quindi la sua mano ferma. “Le opposizioni gridano al lupo al lupo, ma in realtà la posizione della Lega resta sempre la stessa: richiamiamo il contratto di governo che ci impegna a valutare come realizzare quest’opera nel rispetto degli accordi internazionali”, spiega Riccardo Molinari, negando che la mozione di maggioranza sulla Tav, che impegna il governo a “ridiscutere integralmente l’opera nell’accordo tra Italia e Francia”, sia uno stop alla Torino-Lione. La Lega resta per il “Sì”.

Proprio nel giorno in cui alla Camera si vota la mozione tra Lega e M5s, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, si è detto favorevole all’opera. “Tutti i cantieri pubblici già cominciati, quelli che sono stati già oggetto di contratti, di trattati, di accordi internazionali, devono realizzarsi”, ha detto ad un giornalista della tv francese riguardo proprio la Torino-Lione.

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